Di smart city, città intelligente, si parla da anni. La smart city è una città che gestisce le risorse in modo intelligente, mira a di...
Di smart city, città intelligente, si parla da anni. La smart city è una città che gestisce le risorse in modo intelligente, mira a diventare economicamente sostenibile ed energeticamente autosufficiente, ed è attenta alla qualità della vita e ai bisogni dei propri cittadini. Il coronavirus ha cambiato scenari e causato importanti cambiamenti in ogni settore, ma fino al suo avvento, in Italia Milano è stata considerata la smart city per eccellenza.
Nel 2019, appunto, il capoluogo lombardo si è confermato per il sesto anno consecutivo la città più smart d’Italia, seguita da Firenze e Bologna, secondo l’ICity Rank 2019, il rapporto annuale di FPA (gruppo Digital360) che fotografa la situazione delle città italiane più intelligenti e sostenibili. Nel ranking nazionale si posizionano bene alcuni centri urbani di medie dimensioni come Bergamo, Trento, Parma, Modena e Reggio Emilia. Continuano invece a restare indietro le città del Sud.
Inoltre, Milano è la città italiana dove si vive meglio secondo la classifica 2018 del Sole 24 Ore. I due riconoscimenti sono collegati: le smart city sono più attrattive e competitive della media delle altre città e rappresentano un volano importante per l’economia di un Paese, oltre a favorire il benessere dei cittadini. Proprio Milano, smart city N.1 in Italia, avrà un laboratorio, lo Smart city lab, che sarà il primo incubatore interamente dedicato alle imprese e alle startup che operano per fornire soluzioni adatte alle città intelligenti.
Una città smart deve garantire ai propri cittadini una serie di servizi e strumenti smart. Solo così si può parlare di smartcitizenship. Per promuovere la smartcitizenship è necessario fornire al cittadino:
Grazie al fondo Next Generation EU (più noto in Italia come Recovery Fund), il paese sarà dotato di una capacità finanziaria di circa 209 miliardi, di cui 81 miliardi a fondo perduto, che almeno per metà permetteranno di accelerare la transizione digitale, con un focus particolare sull’economia dei dati, sull’intelligenza artificiale, sulla blockchain e sul cloud.
“L’emergenza COVID ci ha fatto toccare con mano l’importanza delle reti, della tecnologia e dell’uso intelligente dei dati” – afferma Alessandra Poggiani, Direttore Generale VENIS – “Ad esempio se ci fosse già stato uno spazio comune europeo di dati sanitari, ed un uso integrato di applicazioni IA, le autorità sanitarie avrebbero avuto gli strumenti per utilizzare i dati come una risorsa essenziale per fronteggiare più tempestivamente il propagarsi del virus. Ecco perché – continua Poggiani – La crisi scatenata dal COVID-19 deve darci una spinta all’implementazione di intelligenza artificiale e integrazioni dati.”
Chatbot e Assistenti virtuali
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20 Feb 2022